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La cupola della Cattedrale

Arte | I patroni della Lega Lombarda

La Cupola della Cattedrale è inserita nel contesto dei grandiosi lavori di restauro promossi a partire dal 1874 poi ultimati nel 1879, tanto per la storia che ricorda, tanto per il fine acume del Vescovo Mons. Salvaj che riuscì a coinvolgere nella sua realizzazione le 24 città che componevano l’antica Lega Lombarda. La cupola della Cattedrale di Alessandria è un monumento a ricordo del VII centenario della Vittoria di Legnano. Nell’anno 1875 il Comm. Giovanni Acquaderni, Presidente della Società della Gioventù Cattolica Italiana, lanciava l’idea di commemorare con qualche iniziativa straordinaria il VII centenario della Battaglia di Legnano (29 maggio 1176). A tale scopo si rivolgeva a tutte le 24 città componenti l’antica Lega Lombarda, con un invito a cooperare all’iniziativa e presentando alcune proposte.  

Le 24 statue poste nelle nicchie della cupola della Cattedrale di Alessandria con gli stemmi delle rispettive città, rappresentano i celesti Patroni delle città della Lega Lombarda: San Pietro (Alessandria), Sant’Alessandro (Bergamo), San Colombano (Bobbio), San Petronio (Bologna), San Faustino (Brescia), San Omobono (Cremona), San Giorgio (Ferrara), San Bassiano (Lodi), S. Anselmo (Mantova), Sant’Ambrogio (Milano), San Geminiano (Modena), San Gaudenzio (Novara), San Prosdocimo (Padova), Sant’Antonio (Piacenza), S. Apollinare (Ravenna), San Prospero (Reggio E.), San Godenzio (Rimini), San Marziano (Tortona), San Benedetto XI (Treviso), San Marco (Venezia), San Zenone (Verona), San Vincenzo (Vicenza), Sant’Ilario (Parma), San Eusebio (Vercelli). 

Per tali restauri furono raccolte circa 300.000 lire. Mons. Salvaj iniziò la sottoscrizione con un’offerta di 10.000 lire aumentate in seguito da altre elargizioni e completate col dono dell’altar maggiore. Nel 1875 vennero erette le 24 statue che adornano la cupola e rappresentano i santi patroni delle 24 città dell’antica Lega Lombarda – ognuna delle quali ne fece dono. La consegna delle statue era stata fatta il 26 aprile 1879 da parte di U. Flandoli delegato dal Consiglio Superiore della Gioventù Cattolica. Nel 1891 mons. Salvaj iniziò anche le sottoscrizioni per l’erezione del nuovo campanile con una offerta di lire 9.000 e lire 3.000 legò allo stesso fine con suo testamento. 

Liturgia | La maestosità di Dio

La cupola della cattedrale è uno degli elementi architettonici più imponenti e ricchi di significato simbolico. La sua forma slanciata verso l’alto rappresenta lo slancio dell’anima verso Dio, collegando la liturgia che si svolge sulla terra a quella eterna che si celebra in cielo. La cupola, con la sua forma arrotondata e il suo spazio aperto, crea un senso di elevazione e ci invita a sollevare lo sguardo, ricordandoci che la nostra fede ci chiama a guardare oltre la realtà terrena verso la dimensione divina.

Spesso la cupola è decorata con colori vivaci, come l’oro e l’azzurro, che richiamano il cielo e la gloria divina. Questi dettagli ci trasmettono un senso di bellezza e maestosità, aiutandoci a comprendere che quando partecipiamo alla liturgia, siamo in comunione con l’intera creazione e con la gloria di Dio. La cupola diventa così un richiamo visivo alla grandezza e alla maestosità di Dio, e ci invita a unirci alla lode universale che ogni creatura rivolge al suo Creatore.

La forma ottagonale della cupola richiama l’ottavo giorno, il giorno della risurrezione di Cristo, e quindi il segno della nuova creazione e della vita eterna. Questo dettaglio architettonico ci ricorda che attraverso la liturgia siamo chiamati a partecipare già da ora alla vita eterna e al mistero della risurrezione. Nella cattedrale di Alessandria, la cupola è arricchita dalla presenza dei 24 santi protettori delle 24 città della Lega Lombarda, un chiaro richiamo all’Apocalisse, dove si parla dei 24 anziani che si trovano intorno al trono di Dio.

Partecipare alla liturgia sotto la cupola significa unirsi alla lode che non è solo terrena, ma cosmica e universale. Ogni volta che alziamo lo sguardo verso la cupola, siamo invitati a unirci al coro infinito degli angeli, dei santi e di tutto il creato che lodano Dio senza sosta. La cupola ci ricorda, quindi, che la nostra preghiera e la nostra lode non sono isolate, ma fanno parte di una lode più grande, che abbraccia tutto l’universo e ci unisce a Dio in modo profondo e misterioso.La