La navata centrale
Arte | Fides, Spes e Caritas
L’intervento di restauro conservativo eseguito negli anni 2005/2008 dalla “Gazzani Restauri” di Acqui Terme, sugli apparati decorativi pittorici e plastici dell’abside, del coro, del transetto, della navata centrale e delle decorazioni delle paraste delle navate laterali della Cattedrale di San Pietro ad Alessandria, si pose come obiettivo primario il recupero della decorazione eseguita tra il 1927-28 dal pittore Luigi Morgari e da Giorgio Boasso, dopo il grande incendio che colpì la fabbrica nel settembre del 1925. Questo evento determinò la perdita dell’impianto decorativo più antico del Gamba (1877-78), resosi pressoché irrecuperabile. L’intervento si è anzitutto proposto di creare una sorta di continuità formale tra la parte alta e la parte bassa (ridipinta in tempi recenti) della chiesa, favorendo in questo modo la continuità di lettura degli apparati decorativi eseguiti da Morgari e Boasso. Notiamo quattro dipinti figurativi realizzati ad affresco (con più riprese a secco), posizionati l’uno al centro della volta del presbiterio raffigurante “San Pietro in gloria che prega il Padre Eterno per la Città di Alessandria”, altri due nella volta della navata centrale raffiguranti “San Pietro con San Giovanni Evangelista che guarisce lo storpio presso la porta speciosa del tempio” e “San Pietro che smaschera Simon Mago, il quale precipita a terra dall’altezza cui si era elevato per virtù diabolica” e infine il quarto, ubicato sulla lunetta della controfacciata, raffigurante “La consegna delle chiavi della città di Alessandria al Santo Pontefice Alessandro III da parte dei Consoli Rufino Bianchi e Biagio Bracca”. Su molti dei dipinti realizzati dal Morgari erano leggibili tracce della sottostante decorazione del Gamba: in modo specifico sulle quattro lunette che rappresentano San Giovanni Evangelista con l’aquila, San Marco Evangelista con il leone, San Matteo con l’angelo e San Luca con il bue. Lo stesso fenomeno era anche visibile sulla lunetta del transetto raffigurante il Transito di San Giuseppe assistito da Gesù e da Maria Santissima.
Nella volta della navata centrale vi sono tre grandiosi affreschi del Morgari. Nel centro del presbiterio campeggia S. Pietro in gloria. Il Santo è ritratto in atto di preghiera rivolta a Dio Padre in favore della città di Alessandria, che si vede nello sfondo e si distingue per l’alto campanile del Duomo. Seguendo la navata si inquadra un altro grande affresco: S. Pietro che in compagnia di S. Giovanni Evangelista guarisce miracolosamente uno storpio presso la Porta Speciosa del tempio (Atti 3, 1-11). Un secondo affresco invece ritrae S. Pietro mentre smaschera Simon Mago, facendolo precipitare a terra dall’altezza a cui si era elevato per virtù diabolica. Nelle vele della navata centrale dove si trovano grossi medaglioni con vasi e fiori, secondo la concezione del Gamba, si avevano delle raffigurazioni simboliche che andarono distrutte dall’ultimo incendio, così come fu gravemente danneggiata la decorazione (1877-79) del vercellese Carlo Costa. Si notano anche gli Angeli nei peducci della volta che, mentre servono a dividere gli scomparti architettonici, presentano nelle cartelle che tengono in mano, l’elenco delle tre virtù teologali: Fides, Spes, Caritas.; delle quattro virtù cardinali: Prudentia, Justitia Temperantia, Fortitudo; alle quali si aggiunge la Religio. In questa navata, sotto gli archi di sostegno della cupola, il Morgari (1927) dipinse quattro composizioni di carattere simbolico. Verso l’Altare Maggiore vi è simboleggiata la Regalità di Cristo. Nel mezzo sorge il monogramma del Cristo sormontato dalla corona regale. All’interno notiamo tre Angeli: uno spezza sul ginocchio la spada, l’altro sostiene lo scettro, il terzo porta un ramo d’ulivo. Il simbolo è sintetizzato nella scritta: “Pax Christi in Regno Christi”. Verso l’Altare della Salve si trova simboleggiata l’Eucarestia. Gli Angeli adorano l’Ostia Santa racchiusa in una ricca raggiera, rivolgendo un accorato invito: “Venite Adoremus”. Dal lato dell’altare di S. Giuseppe invece sono raggruppati alcuni simboli dell’Antico Testamento: le Tavole della Legge, il serpente di bronzo e l’Altare con vaso contenente la manna. La quarta figura al disopra del pulpito rappresenta la visione apocalittica dell’Agnello: l’Agnello è sull’Altare contornato da Angeli in adorazione. Sulle facciate delle Cappelle Maggiori vi sono due grandi lunette. Quella della Cappella della Salve raggruppa tre soggetti: in centro troneggia la Beata Vergine col Bambino Gesù; a destra è ritratto S. Pio V coi simboli della vittoria di Lepanto; a sinistra sono raggruppati i Crociati, il Podestà di Alessandria Alberto Fontana e Opizio De Reversatis in atto di offrire la reliquia di S. Croce. Sul frontone della Cappella di sinistra è invece raffigurato il Transito di S. Giuseppe con Gesù e Maria. L’esecutore di questo affresco fu il Gamba (1878), ma venne rinfrescato e leggermente modificato dal Morgari nel 1927. Sul portone d’entrata in una grande lunetta, che riempie tutta la parete, il Morgari (1927) accostò due avvenimenti importanti nella storia della città: Alessandro III nella Cattedrale di Benevento, circondato dalla Corte Pontificia, accetta solennemente le chiavi della Città di Alessandria consegnata dai due Consoli Ruffino Bianchi e Biagio Brasca. Nella parte sinistra vi è invece il Notaio che redige l’atto di nomina del primo Vescovo di Alessandria, Arduino. Questi è assistito dal Metropolita S. Galdino Arcivescovo di Milano.
Nella fascia di contorno si leggono le date dei due avvenimenti:
MCLXX FIDELITATEM RECIPIT
MCLXXV EPISCOPATUM ERIGIT
Il tutto è sormontato dallo Stemma di Alessandria. Ai piedi il nome del grande Pontefice, che è strettamente legato alla fondazione di Alessandria: ALEXANDER PP. III.
Sotto la lunetta, nel 1928, il Morgari fu invitato a riprodurre l’effigie del Sommo Pontefice Pio XI. Veniva fatto in attestato di riconoscenza al S. Padre, che fu il primo oblatore (£ 50.000) per i restauri della Cattedrale danneggiata dall’incendio del 2 settembre 1925. Il fuoco aveva distrutto completamente l’organo che si trovava contro la parete di fondo e aveva danneggiato tutta la navata centrale.
Liturgia | Cristo disteso sulla croce
La navata è la parte centrale della chiesa e rappresenta lo spazio in cui l’assemblea dei fedeli si riunisce per celebrare la liturgia. È un luogo di incontro e di comunione, dove il popolo di Dio si raccoglie per pregare, ascoltare la Parola e partecipare all’Eucaristia. La navata non è solo uno spazio fisico, ma un simbolo del cammino di fede che i cristiani compiono insieme, seguendo Cristo come comunità unita e in cammino verso Dio.
La disposizione della navata, lunga e aperta, richiama l’immagine del corpo di Cristo disteso sulla croce, con i fedeli che rappresentano le membra del corpo di Cristo che si uniscono a Lui nella celebrazione della Messa. Questo spazio diventa così un luogo dove la Chiesa, intesa come popolo di Dio, può sperimentare la presenza di Cristo in modo tangibile, attraverso i riti, le preghiere e l’Eucaristia. Ogni persona presente nella navata è chiamata a partecipare attivamente alla liturgia, offrendo la propria preghiera e unendosi al sacrificio di Cristo.
La celebrazione della Messa è un momento in cui si rinnova il mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù, e la navata è il luogo in cui questo mistero prende forma nella vita della comunità. Secondo la visione della Chiesa, la liturgia non è un atto individuale, ma un’esperienza comunitaria, in cui tutti i fedeli, attraverso il sacerdozio battesimale, partecipano attivamente e offrono il loro contributo spirituale. La navata, quindi, diventa il simbolo della Chiesa che si raduna attorno a Cristo per celebrare il mistero della fede e crescere nella comunione con Lui.
Papa Francesco ha spesso ricordato che la Chiesa è una comunità composta principalmente da laici, e la navata è il luogo in cui questa realtà trova la sua espressione più concreta. I laici sono chiamati a non essere spettatori passivi, ma a vivere la propria vocazione battesimale come partecipanti attivi nella celebrazione liturgica. Attraverso la celebrazione dell’Eucaristia, la comunità si unisce in preghiera, rendendo grazie a Dio e rinnovando la propria fede. La navata, in questo senso, è un luogo in cui si sperimenta la comunione tra i fedeli e con Cristo, in unione con tutta la Chiesa universale, e dove si rinnova l’impegno a seguire Cristo nella vita di ogni giorno.