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La Madonna della Salve

Arte | Clementissima patrona

Un fatto molto significativo da ricordare nella storia di Alessandria è la scelta della Madonna della Salve a patrona della diocesi fin dalle sue origini, un simulacro ligneo raffigurante la Madonna addolorata sorretta da San Giovanni ai piedi della Croce, che si venerava nella chiesa del castello di Rovereto – uno dei borghi che contribuirono alla fondazione della città – oggi Santa Maria di Castello, dove un esemplare in pietra esiste tuttora. Il simulacro portava da principio il titolo di Madonna dello spasimo. Questo venne modificato dal 1489 in poi per un prodigioso avvenimento. Ogni anno, il 24 aprile, si celebrava san Giorgio e l’anniversario della fondazione di Alessandria. I fedeli raccolti in preghiera nel tempio, videro grondare dal volto della Madonna un copioso sudore. Da quell’anno il Capitolo della Cattedrale, per ricordare questa manifestazione della Madonna dispose di andare a cantare ogni sabato innanzi al simulacro la Salve Regina. 

L’attuale cappella risale ai restauri del 1874-1879. Per opera del cav. Gussoni di Torino, essa venne rivestita in marmo bianco da terra al cornicione e di marmo venne fatto il pavimento e l’altare di stile bramantesco. Nel 1930 a completamento dei restauri generali del Duomo, venne affidata al prof. Boasso il rifacimento della decorazione, con la clausola di conservare della precedente la linea e la impostazione. Nella cupola si hanno otto figure allusive ad altrettanti episodi della vita di Maria e cioè: lo Sposalizio, l’Annunciazione, la Visita ad Elisabetta, la nascita di Gesù, il riposo in Egitto, Maria sul Calvario, l’assunzione al Cielo, Maria SS. Immacolata. Ai lati delle finestre sono dipinti otto angeli corrispondenti a ciascuno dei Misteri sopra rappresentati. Nonostante le buone condizioni, il prof. Boasso modificò alquanto la precedente decorazione del Costa, ed il prof. Morgari nel rinfrescare i dipinti del Gamba tolse tutti i fondi panoramici, sostituendoli con un informe fondo oro a mosaico.  

La custodia del simulacro dapprima era in legno, ricca di intagli, di dorature e di cristalli. Nel 1761, si pose mano alla costruzione di una cassa di finissimo argento disteso in lamine e in varie parti dorata, la quale riuscì un vero capolavoro d’opera d’oreficeria di stile barocco, sovrastata da una corona reale e due grossi putti d’argento massiccio. Questo prezioso e ricchissimo lavoro fu gravemente danneggiato dall’incendio del 1876 appiccatosi dalla immensa quantità di cera offerta dai fedeli. Per vero miracolo, il simulacro di legno antichissimo, fra il liquefarsi dei cristalli ed il disfarsi della stessa cassa rivestita d’argento, che la chiudeva, si conservò in modo che i guasti patiti poterono essere agevolmente riparati. La solennità della Madonna della Salve si celebra il sabato antecedente la III domenica di Pasqua con solenne ottavario e si chiude la domenica successiva con la solenne processione per le vie della città.Clementi

Liturgia | Lo sguardo materno di Maria

Nella cattedrale di Alessandria, la figura della Madonna della Salve occupa un posto speciale nella devozione popolare. La statua della Madonna della Salve, raffigurata sotto la croce insieme a San Giovanni, è un simbolo potente della sofferenza condivisa e della partecipazione al mistero della Redenzione. Con il suo volto segnato dal dolore, Maria è raffigurata nel momento più drammatico della sua vita, quando ha visto suo Figlio morire sulla croce.

Tuttavia, lo sguardo di Maria non è rivolto solo al passato; è rivolto anche a noi, i fedeli che si avvicinano a lei in preghiera. In questo sguardo materno, Maria ci invita a condividere con lei le nostre sofferenze e a unirle al sacrificio di Cristo, sapendo che da questo dolore può nascere una nuova vita. La devozione alla Madonna della Salve è quindi un invito a rivolgersi a Maria come madre e guida, capace di accompagnarci nel nostro cammino di fede e di aiutarci a trasformare il nostro dolore in un’offerta d’amore.